Si è concluso a suo tempo il blitz della Presidente del Consiglio italiana alla corte di Donald Trump. Elogiata alla grande dal Presidente statunitense, alcuni osservatori italiani hanno parlato di capolavoro politico. Ci permettiamo di segnalare quanto fuori luogo sia questa lettura, pur sostenuta da esponenti del partito, oggi , di maggioranza relativa, che appare comunque consolidata, stando agli ultimi elementi sondaggistici.
Non sappiamo se la scomparsa di Bergoglio potrà portare alla cessazione delle ostilità tra Russia ed Ucraina come papa Francesco ha sempre desiderato. Dietro questa simbiosi Meloni-Trump crediamo stia una condizione attuale della politica italiana particolarmente raggelante: buona parte dei termini di politica estera nazionale, soprattutto verso gli Stati Uniti, è posta in essere da Matteo Salvini.
Non già per le capacità della persona, ma invece energia simbolica del populismo, ammantato da una concezione di moderatismo non reale che pervade la maggioranza politica nazionale e che si ispira alle principali caratteristiche della politica di DONALD TRUMP. Crediamo che questa sottenda -sui territori statunitense ed italiano- ad un sostanziale disprezzo per la democrazia pericoloso e fuorviante.
Ancora una volta ritorna ciclicamente la logica del suprematismo mentre assistiamo sgomenti ad una strisciante ipocrisia.
Per contro se n’è andato il papa “dei poveri e per i poveri” il cui primo viaggio apostolico ha avuto come destinazione l’isola di Lampedusa, teatro di una ecatombe sul mare di migranti che – invece – in delegazione a S. Maria Maggiore portavano -al pari di poveri e transgender- il giorno delle esequie di papa Bergoglio ciascuno una rosa bianca di gratitudine.
La radicalità evangelica di chi ha sostenuto il concetto di fratellanza universale, espresso da Bergoglio a fondamento della politica vaticana è stato rivolto prima di tutto a bambini e giovani, cioè al nostro domani. Egli ha tracciato un solco straordinario da pellegrino di speranza con il quale ha permeato la geopolitica vaticana ispirata all’avvio di una rivoluzione nella storia millenaria della Chiesa, aperta alle altre confessioni.
Il popolo dei bisognosi lo ricorderà così come ci auguriamo di avere sempre davanti un suo insegnamento: ” la guerra è la più grande sconfitta possibile per l’umanità”.
ANDREA G. STORTI
