L’esito delle recenti elezioni amministrative che hanno riguardato circa seicento sindaci assegna una vittoria granitica del centro destra nei capoluoghi di provincia, ad eccezione della città di Vicenza dove si è imposto un candidato del P.D. che ha molto accentuato il carattere civico della sua presenza elettorale.
Un forte vento di destra continua a spirare sulla politica italiana. Questa condizione oltre a condurre ad una facile previsione circa l’esito amministrativo chiarisce che in vista della scadenza delle elezioni europee del prossimo 9 giugno 2024 l’assetto politico nazionale tenderà a modificarsi fors’anche in maniera sensibile.
FORZA ITALIA ha perduto la sua guida, imprenditore lungimirante, grande uomo di sport, figura politica comunque di primo piano dal 1994 ad oggi.
Silvio Berlusconi ha tuttavia fallito nel suo principale obiettivo politico cioè quello di dare una forza stabile ed una presentabilità inattaccabile ad un’area conservatrice di ispirazione liberale. Peggio ancora è accaduto in senso culturale dove una – tendenzialmente felice – intuizione comunicativa ha invece riportato paurosamente indietro i valori esistenziali della società italiana. Egli ha trascinato buona parte dei concittadini in un sogno rivelatosi poi nel corso degli anni impraticabile se non per sé o pochi altri, calpestando e piegando troppo spesso ai propri interessi le istituzioni di cui per lungo tempo ha fatto parte, ad eccezione di una sospensione dal seggio senatoriale intervenuta nel 2013.
Avanza, peraltro, un possibile retaggio di segno negativo.
La definitiva esplosione del partito di “Forza Italia” la cui nota esposizione debitoria è, per inciso, garantita dal suo fondatore, potrebbe portare nuova linfa politica al partito dell’attuale Presidente del Consiglio dei Ministri ed, in subordine, per esempio ad “Italia Viva” di Matteo Renzi favorendo un ipotizzabile consolidamento a destra dell’attuale asse politico. Se così accedesse, viene da chiedersi quale ruolo intenda svolgere una sinistra piegata al ritorno ideologico senza accenno ad una posizione invece plurale e di effettiva modernità.

ANDREA G. STORTI